Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore azzurro della Campania, deve rimanere in custodia cautelare in carcere perchè a casa sua, fino allo scorso 15 aprile – nonostante le inchieste aperte e i processi in corso – i carabinieri del Ros hanno visto entrare politici accompagnati da persone legate alla camorra e questo indica che Cosentino e’ “ancora referente” dei casalesi e che e’ sbagliato considerarlo un “politico bruciato”. Lo sottolinea la Cassazione confermando il ripristino della detenzione. “Nell’informativa del Ros, del 15 aprile 2014 – scrive la Cassazione nella sentenza 38031 depositata oggi, udienza del 5 agosto – si evidenziava che, ad accompagnare l’assessore regionale alle attivita’ produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello e a fare da intermediario per l’incontro, era stato tale Giuseppe Fontana, imprenditore attinto da provvedimento di interdittiva antimafia”. Queste circostanze, ad avviso dei supremi giudici, “adeguatamente” dimostrano “l’attualita’ dei rapporti del Cosentino con ambienti legati alla criminalita’ organizzata”. La Cassazione, inoltre, rileva che quando ci si occupa di Cosentino “bisogna partire dalla constatazione che su di lui grava un’imputazione di concorso esterno in associazione camorristica su cui si e’ formato, e’ opportuno ribadirlo, il giudicato cautelare”. Pertanto “allo stato risulta provato che nel tempo l’imputato ha sviato il suo potere politico in favore di un’organizzazione criminale di riconosciuta estrema pericolosita’, che non solo ha imposto con la violenza la propria supremazia nel suo ambito territoriale di operativita’, ma ha anche devastato il territorio con l’abusivo smaltimento di rifiuti tossici, con conseguenti effetti negativi sull’economia della zona e la salute di quanti vi abitano”. Continua la lettura di Cassazione: Nick o’merican ancora referente dei casalesi, a casa sua politici e camorristi
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Nicola Cosentino resta in carcere e intanto aveva le chiavi della Reggia di Caserta
Nick o’merican, al secolo Nicola Cosentino, che era potente davvero lo sanno anche le pietre, ma che un Prefetto della Repubblica dia al casalese le chiavi di un ingresso laterale della Reggia di Caserta dimostra la sua ferocia (le chiavi furono consegnate quando Cosentino era sottosegretario e quindi in un periodo successivo all’epoca del presunto incontro in prefettura – dichiara il legale Stefano Montone – nda). I Cosentinos nelle pubbliche amministrazioni si sono rivelati molto abili ed astuti, dai prefetti ai funzionari regionali e comunali, tutti indiscriminatamente al loro servizio. Oggi arriva la stangata pre-pasquale, il Riesame ha confermato la custodia in carcere per l’ex sottosegretario Cosentino, accusato di estorsione e illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso nell’ambito dell’inchiesta su un presunto monopolio nella distribuzione dei carburanti nel Casertano. Il provvedimento è stato depositato nel pomeriggio.
Una curiosità dell’udienza di ieri al Tribunale del Riesame a Napoli chiamato a decidere sulla richiesta di scarcerazione: non c’erano abbastanza agenti di Polizia penitenziaria e l’ex deputato Cosentino non poteva sedere al fianco dei propri avvocati, è rimasto nell’area delimitata dalle sbarre. I legali dell’ex parlamentare avevano chiesto che all’ imputato fosse concesso di sedere accanto a loro per esaminare i nuovi atti depositati dai pm Antonello Ardituro e Fabrizio Vanorio. Continua la lettura di Nicola Cosentino resta in carcere e intanto aveva le chiavi della Reggia di Caserta