Il rampollo della famiglia Schiavone, il primogenito Nicola inizia a mietere le prime “vittime”. Da qualche mese ha iniziato a collaborare con la Giustizia. Interrogatori su interrogatori. Un fiume in piena. Al momento centinaia di pagine di verbali con dichiarazioni etero e auto accusatorie la cui fondatezza è al vaglio degli inquirenti. Alla Procura distrettuale Antimafia di Napoli è un pool intero di magistrati a lavorarci. Decine i filoni d’inchiesta che potrebbero aprire profondi squarci tra le sacche di resistenza di coloro che ancora hanno fiducia e come riferimento lo spietato clan dei casalesi. Omicidi, traffici illeciti, estorsioni. Pane quotidiano per colui che ha retto le sorti dell’esercito del male made in Casal di Principe per qualche lustro. Nicola Schiavone aveva un nome e una stirpe da difendere. Gli “agganci” con alcuni politici che hanno fatto parte dell’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere e il legame, stretto, con diversi imprenditori disposti a pagare tangenti al clan pur di aggiudicarsi gli appalti banditi dal Comune sammaritano. Continua la lettura di L’area griglia dell’imprenditoria del Male