Le Istituzioni invitano a denunciare. E se uno crede in quello che fa lo deve fare sempre. A prescidere. Ma chi assiste chi ha il coraggio di farlo? Nella Terra di Gomorra dove fino a pochi anni fa si è assistito ad una chiara trattativa Stato-Mafia, la gente ha paura. Qualcosa è cambiato, ma c’è ancora tanto da fare. Ed è abbastanza comprensibile il timore di rivolgersi a chi amministra la giustizia o controlla l’ordine pubblico. Anche perché poi chi ha denunciato o si è ribellato allo strapotere criminale dei clan, a volte si ritrova sconfitto due volte: oltre a perdere la vita di chi ha osato dire no alle mafie, i familiari degli stessi vengono lasciati soli. Continua la lettura di Lo Stato non è vicino alle vittime delle mafie
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Nel 2015 sottratti alle mafie beni per 2,6 miliardi euro
Ammonta a 2,6 miliardi di euro il valore dei beni sequestrati alla criminalita’ organizzata nel 2015. Mentre quello delle confische si attesta sui 530 milioni di euro. I dati sono contenuti nel rapporto annuale della Direzione investigativa antimafia illustrato oggi al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano e del direttore della Dia, generale Nunzio Antonio Ferla. Proprio il ministro dell’Interno, ha sottolineato che “l’aggressione patrimoniale, insieme all’arresto dei latitanti ed carcere duro, sono i tre fronti su cui arrivano grandi risultati che hanno messo in difficolta’ le organizzazioni mafiose”. C’e’, ha spiegato il generale Ferla, un calo vertiginoso circa gli omicidi delle mafie rispetto a 10-15 anni fa: le cosche sempre piu’ privilegiano la corruzione alla violenza, rinunciando al ‘controllo militare’ del territorio e scegliendo, invece, una strategia di sommersione, evitando cosi’ di avere l’attenzione di media, magistratura e opinione pubblica. Continua la lettura di Nel 2015 sottratti alle mafie beni per 2,6 miliardi euro
Italia dei veleni ed Ecomafie, un business che vale 15 miliardi di euro
Il business delle ecomafia vale circa 15 miliardi, quanto e più di una massiccia manovra finanziaria, e nonostante la crisi e la spending review limita i danni (era 16 mld il giro d’affari stimato lo scorso anno). E’ il dato che emerge dal Rapporto Ecomafie 2014 di Legambiente, presentato oggi a Roma. Il rapporto, come di consueto, è ricco di dati sulla ilelgalità ambientale in Italia. Sono 29.274 le infrazioni accertate nel 2013, più di 80 al giorno, più di 3 l’ora. In massima parte hanno riguardato il settore agroalimentare: ben il 25% del totale, con 9.540 reati, più del doppio del 2012 quando erano 4.173. Il 22% delle infrazioni ha interessato invece la fauna, il 15% i rifiuti e il 14% il ciclo del cemento. Il fatturato, sempre altissimo nonostante la crisi, ha sfiorato i 15 miliardi di euro grazie al coinvolgimento di numerosi clan (ben 321) che per i loro traffici hanno potuto contare spesso sull’aiuto di funzionari e dipendenti pubblici consenzienti o decisamente disonesti che hanno semplificato iter e processi autorizzativi in cambio di sostanziose mazzette. E se l’aggressione ai beni comuni continua senza sosta e senza troppi scossoni, cambia la geografia degli ecocrimini, sempre più insofferente ai confini territoriali e amministrativi (sia regionali che nazionali o internazionali), così come mutano le strategie criminali e i modus operandi. I rifiuti, ad esempio, non finiscono solo sotto terra, ma anche nei circuiti del riciclo in nero o del finto riciclo, i soldi incanalati nei circuiti finanziari internazionali. Continua la lettura di Italia dei veleni ed Ecomafie, un business che vale 15 miliardi di euro