Incessante è la lotta al crimine organizzato in Terra di Lavoro. Nonostante le numerosissime operazioni di polizia l’imperio maledetto dell’Esercito del Male continua a mietere vittime. Innocenti imprenditori alle prese con la profonda crisi economica che attanaglia Gomorra devono mettere in conto di esborsare parte degli incassi per il dazio ai tutori della “tranquillità”. Non gli scappa niente ai soldati. Non bastano droga e prostituzione, il controllo delle case da gioco e la gestione diretta o indiretta delle attività commerciali, le estorsioni restano un must della mafia made in Casal di Principe. I contorsionisti del crimine organizzato fanno sempre riferimento alle stesse famiglie che per oltre un trentennio hanno tenuto sotto scacco intere fette di economia. Continua la lettura di Cani di razza e armi da guerra le nuove frontiere del clan dei casalesi
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La camorra chiama, Lusciano risponde. Tragicommedia dell’affarismo politico nella terra di nessuno
Terra di Lavoro e camorra. Un binomio a dir poco inscindibile. Terra di Gomorra, terra di intrallazzi, opposizione e maggioranza esaurite nel controllo di eventuali momenti di patologia nell’esercizio dell’azione amministrativa. Lusciano terra di conquista, terra di camorra. Consiglieri di opposizione che di giorno in una farsa da cinematografo vestono i panni di paladini della giustizia sociale, firmano interpellanze consiliari, inviano missive in Prefettura, minacciano esposti in Procura, attaccano manifesti gridando allo scandalo, si espongono alla berlina del buon governo sulla stampa “amica” e complice; di sera trattano con l’imprenditore, già schiavo del sistema criminal-mafioso, a suon di piccioli. Vergogna italica? Scandalo della provincia meridionale? A cadere nella rete dell’antimafia napoletana una banda di spregiudicati pseudo amministratori comunali, tecnici col vizietto dell’affaruccio sottobanco, imprenditori border line, financo un parlamentare della Repubblica delle banane, al secolo Luigi Cesaro, alias Gigino la polpetta. Attribuzione pilotata della gara d’appalto per il Piano degli Insediamenti Produttivi di LUSCIANO, il rilascio di autorizzazioni e documenti amministrativi riguardanti il Piano di Edilizia Economica e Popolare (PEEP), alla progettazione definitiva, la costruzione e la gestione di un Centro Sportivo Natatorio Polivalente. Queste in sostanza la materia del contendere: due gare d’appalto milionarie, un concorrente scomodo da estromettere a ogni costo, un incontro con i boss dei Casalesi raccontato da un imprenditore colluso, oggi collaboratore di giustizia. Verte su questo l’inchiesta della Dda di Napoli per la quale una richiesta di arresto nei confronti del deputato di Forza Italia Luigi Cesaro. Continua la lettura di La camorra chiama, Lusciano risponde. Tragicommedia dell’affarismo politico nella terra di nessuno