Un “efferato crimine” compiuto da “spietati assassini” fu il commento a freddo del Pontefice Giovanni Paolo II dopo la notizia dell’assassinio di don Peppe Diana nella sagrestia della Chiesa di San Nicola a Casal di Principe la mattina del 19 marzo del 1994. Un omicidio eccellente, opera di mani esperte. Il clan aveva alzato la posta. Quel piombo che fece stramazzare al suolo don Diana aveva un peso specifico diverso. Il clan dei casalesi era all’apice della guerra interna: gli equilibri potevano essere ristabiliti solo con un omicidio che doveva scuotere le coscienze di chi era restato a guardare, inerme, uno spettacolo indecoroso. E la parte soccombente ci riuscì. Il gruppo di Giuseppe Quadrano, legato a Enzo De Falco, ‘o fuggiasco, la vecchia guardia stragista del clan dei Mazzoni legati ad Antonio Bardellino, mise a segno il colpo. Continua la lettura di Don Peppe Diana sacrificato sull’altare del silenzio