“La corruzione è un virus sociale che infetta tutto, serve maggior cultura della trasparenza tra enti pubblici, settore privato e società civile”. Non lo dice un dispositivo del Tribunale, non lo scrive un magistrato, né è scritto in un manifesto pubblico. A descrivere un contesto a tinte fosche completamente dominato dal cancro della corruzione è Papa Francesco nella sua recente visita in Sud America. Un continente in preda ad una tangentopoli nella gestione del potere senza precedenti. E come è solito fare il Papa non usa mezze parole, non si scherma dietro i velluti dello sfarzoso palazzo del Palacio del Gobierno di Lima. “Uniti per difendere la speranza” recitava il testo del discorso papale: “implica maggior cultura della trasparenza tra enti pubblici, settore privato e società civile, e non escludo le organizzazioni ecclesiastiche. Nessuno può dirsi estraneo a questo processo; la corruzione è evitabile ed esige l’impegno di tutti. Continua la lettura di L’architetto indagato chiamato dall’Antimafia va a Roma a spese dei cittadini