Soldi nascosti all’interno di uova di Pasqua, viaggi ed escort per avere appalti da Asl e Comuni del Casertano. È il sistema illecito, scoperto dalla Dda di Napoli, che ruotava attorno all’imprenditore Angelo Grillo, ritenuto vicino al clan camorristico Belforte di Marcianise, e che oggi ha portato all’arresto da parte dei carabinieri del Reparto Operativo di Caserta di sei persone per corruzione aggravata dal metodo mafioso, tra cui il funzionario dell’Asl Raffaele Crisci, attuale responsabile dell’ufficio affari legali, e Giuseppe Gasparin, ex direttore amministrativo dell’Asl ed ex sindaco di Caserta. Una nuova bufera per l’azienda sanitaria casertana gia’ travolta nel novembre 2013 dalla prima tranche dell’inchiesta sugli appalti che aveva portato all’arresto dello stesso Gasparin, dell’ex consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino e dell’ex manager dell’Asl e dell’ospedale di Caserta Francesco Bottino. Crisci e Gasparin, finiti entrambi ai domiciliari, sono accusati dai pm antimafia di aver preso da Grillo, detenuto da oltre un anno e mezzo al 41bis e destinatario oggi di un provvedimento di carcerazione, tangenti da 5mila e 10mila euro nel 2009 per accelerare il pagamento di alcune fatture che Grillo aveva presentato all’Asl per il servizio di pulizie che svolgeva in ospedali e uffici dell’azienda; Continua la lettura di “La gallina ha fatto l’uovo”, viaggi e mazzette nelle uova di Pasqua per avere appalti all’Asl
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Appalti Trenitalia e Consip, l’ex parlamentare berlusconiano Alfonso Papa di nuovo al gabbio
Nuovo arresto per l’ex parlamentare Pdl Alfonso Papa. I militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip di Napoli applicativa della custodia cautelare in carcere per Alfonso Papa e ai domiciliari per Giovanni Papa, padre dell’ex parlamentare. Ad entrambi sono contestate più condotte di concussione per induzione, ora “indebita induzione a corrispondere denaro e altre utilità”, realizzate con riferimenti agli imprenditori Angelo e Roberto Grillo, operanti nel settore dei servizi di pulizia e arrestati nelle scorse settimane. I Grillo “erano titolari di una società destinataria, all’epoca dei fatti, di interdittiva antimafia adottata dalla Prefettura di Caserta – ricorda il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino – per gli accertati rapporti tra la famiglia Grillo e soggetti appartenenti e comunque contigui al clan camorristico Belforte di Marcianise”. Alfonso Papa, in qualità di parlamentare, membro della Commissione Giustizia della Camera e della Commissione parlamentare antimafia negli anni 2009 e 2010, avrebbe indotto i Grillo (in particolare Angelo Grillo è stato arrestato ieri per la seconda volta nell’ambito dell’inchiesta su una speculazione edilizia a Marcianise. Era già coinvolto in altre inchieste, come quella sugli appalti concessi dall’Asl di Caserta alle sue ditte, ed è attualmente detenuto a Parma (in regime di 41 bis) per concorso esterno in associazione camorristica – nda) a cedere alle sua richieste di denaro prospettando che, anche in forza dei suoi legami con i più alti livelli della pubblica amministrazione e degli enti partecipati, avrebbe garantito “la sua protezione e il suo intervento risolutivo sul Consiglio di Stato, presso il quale pendeva la procedura proposta dai Grillo contro la decisione del Tar Campania che, in prima istanza, aveva rigettato il ricorso contro l’interdittiva antimafia, gravame poi effettivamente accolto dal Consiglio di Stato”. Continua la lettura di Appalti Trenitalia e Consip, l’ex parlamentare berlusconiano Alfonso Papa di nuovo al gabbio
Una cubana in cambio di appalti. Sesso e potere in terra di Gomorra
Una prostituta cubana per facilitare la ditta del clan: la avevano procurata gli uomini del clan Belforte a un ingegnere dell’ufficio di igiene urbana del Comune di Santa Maria a Vico, nel casertano, finito stamattina in manette. I reati ipotizzati sono turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, corruzione e sfruttamento della prostituzione, aggravati dal metodo mafioso. Fra le persone arrestate, amministratori e dirigenti pubblici del Comune di Santa Maria a Vico, l’ingegnere Pio Affinita, l’assessore all’Ambiente, Savinelli Ernesto e Piscitelli Angelo, colonnello dell’Esercito Italiano in servizio a Maddaloni cognato dell’assessore Savinelli. “Tieni presente che ogni stabilimento di quello (Nicola Ferraro – nda), paga dai 2000 ai 3000 euro al mese, perchè gli conviene in quanto non fanno nessuna raccolta differenziata” parola di Angelo Grillo, imprenditore colletto bianco, ras dei rifiuti legato al clan Belforte di Marcianise. Il sistema generale era perfetto: pecunia non olet, pagare anche ai politici per evitare problemi oltre che dividere i proventi con i clan. Il sistema Grillo funzionava, l’impresa di raccolta e smaltimento rifiuti Fare L’Ambiente Spa di Ciampino lavorava a Marcianise come a Santa Maria a Vico e in molti altri comuni del casertano.
“Lui ha accettato un accordo con i Belforte nel quale si sente più autonomo: paga la sua tangente ed in cambio ottiene benefici, tanto da essere legittimato a protestare nel caso in cui la controprestazione non sia assicurata” – raccontano i collaboratori di giustizia e le intercettazioni nell’ordinanza firmata dal Gip di Napoli, Isabella Iaselli (il giudice che firmò la settimana scorsa il terzo arresto di Nicola Cosentino – nda). Continua la lettura di Una cubana in cambio di appalti. Sesso e potere in terra di Gomorra