Un accordo malsano tra imprenditoria del Centro/Nord Italia assetata di denaro facile e imprenditoria criminale nostrana ha messo le basi alla distruzione coatta della nostra straordinaria terra. Quella che un tempo era famosa nel mondo come Campania Felix, Terra di Lavoro, oggi è tristemente famosa per la devastazione ambientale. Un disastro che è sotto gli occhi di tutti, basta fare un giro nelle periferie delle città tra le province di Napoli e Caserta. Un disastro ambientale sancito dal processo madre alle ecomafie. Continua la lettura di Condannati gli inventori delle ecomafie, hanno trasformato terra di lavoro a terra di morte
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Rifiuti&Politica/I fratelli Orsi pre-elezioni incontravano tutti, destra e sinistra
“Nel 2005 prima delle elezioni Regionali e Provinciali mio fratello Michele ed io avemmo varie riunioni con gli esponenti del centro-sinistra Lorenzo Diana, Angelo Brancaccio e Andrea Lettieri per pianificare la campagna elettorale”. E’ quanto ha detto al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’imprenditore dei rifiuti Sergio Orsi, condannato per collusione con il clan Bidognetti, durante il processo dov’è imputato l’ex sottosegretario Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione camorristica. Orsi, che è agli arresti domiciliari, ha risposto in sede di controesame alle domande dell’avvocato Stefano Montone, difensore dell’ex coordinatore regionale di Forza Italia. La circostanza riferita dal teste conferma quanto effettivamente accaduto nel 2005, anno in cui Orsi creo’ la Gmc, societa’ che svolgeva servizi per conto dei Comuni, proprio con Brancaccio e Lettieri, allora sindaci di Orta di Atella e Gricignano; la societa’ e’ poi finita nel mirino della Dda e proprio qualche mese fa i due amministratori, ancora in carica, sono stati arrestati. Continua la lettura di Rifiuti&Politica/I fratelli Orsi pre-elezioni incontravano tutti, destra e sinistra
Morto il poliziotto Roberto Mancini, eroe-vittima dell’Italia dei veleni
Sono triste veramente questa mattina, forse come quando sono venuti a mancare i miei cari. Non l’ho mai conosciuto di persona, ahimè, peccato! È morto Roberto Mancini, il sostituto commissario della Polizia di Stato e collaboratore della Commissione di inchiesta, che si era ammalato per svolgere le indagini sul traffico dei rifiuti nella Terra di Gomorra. Ne ha fatto una ragione di vita, ha servito per 34 anni quello Stato che poi lo ha abbandonato, quando si è ammalato di linfoma di Hodgkin (cancro del sangue per esposizione a sorgenti tossiche e radioattive – nda), alla sua famiglia ed ai suoi affetti più cari. Lascia moglie e una ragazza, e una mamma disperata che lo scorso 10 aprile protestava pacificamente in Piazza Montecitorio chiedendo il giusto riconoscimento per la condizioni di salute del figlio ricoverato da mesi e mesi nell’ospedale di Perugia. Quella di Roberto Mancini è stata una vita di passione e dedizione per il proprio lavoro. Una persona che non si è mai piegata ai poteri forti, sempre in prima linea alla ricerca della verità. Tante le inchieste portate avanti dai magistrati grazie alle indagini condotte dal sostituto commissario e dalla sua “squadra”. Tanti i silenzi e le coperture di una parte delle istituzioni. Continua la lettura di Morto il poliziotto Roberto Mancini, eroe-vittima dell’Italia dei veleni
“Non ho ucciso nessuno”, parola del killer stragista Giuseppe Setola
«Mi pento per non essere stato un buon marito e un buon padre, per il resto risponderò a Dio perchè non ho commesso alcuno dei fatti per i quali sono stato condannato». Lo ha dichiarato il capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi Giuseppe Setola, rispondendo alle domande del pm della Dda di Napoli Alessandro Milita durante l’udienza del processo in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello, avvenuto a Castel Volturno il 16 maggio 2008. Atmosfera più distesa oggi, dopo le schermaglie con il magistrato che hanno caratterizzato la scorsa udienza; gli unici momenti di tensione si sono verificati quando il pm ha chiesto al killer, già condannato con sette ergastoli definitivi per 15 omicidi su 18 avvenuti nel Casertano tra il maggio e il dicembre 2008, tra cui la strage degli immigrati, se i suoi problemi alla vista erano aumentati negli ultimi anni. «Da anni ho l’occhio sinistro spento – ha spiegato Setola – che mi permette di distinguere solo la luce e nulla più mentre all’occhio destro vedo pochissimo». «Allora come faceva a fare il capo se non vede?», domanda il pm, che poi chiede a bruciapelo all’imputato: «Ma lei se si copre l’occhio sinistro mi vede?». «Dottò, siamo davanti ad una Corte, mica potete farmi la visita oculistica qui». Continua la lettura di “Non ho ucciso nessuno”, parola del killer stragista Giuseppe Setola