“Aiutateci!! Perché da soli non ce la facciamo. Napoli così si spegne e da soli non ce la facciamo. È la storia che lo dice. Ne dobbiamo prendere atto e chiedere aiuto. Pretendere aiuto”. È l’incipit di una lettera aperta del consigliere del Csm Antonello Ardituro – ex pm della Dda di Napoli, titolare di importanti inchieste sulla criminalità organizzata – scritta in seguito al numero atti di violenza da parte di baby gang avvenute a Napoli e in provincia. “Accadono – si legge nella lettera – cose che, quando accadono (perchè accadono) in altre città, vengono percepite come straordinariamente drammatiche, campanelli d’allarme sui cui si innesta una reazione vera. Lo Stato interviene. Qui no”.Si passa – scrive Arduturo – dai 200 morti l’anno per le guerre di camorra, alle faide che bruciano interi quartieri ricchi di storia e cultura; dagli scempi ecologici alle paranze dei bambini; ora le baby gang, con ragazzini che vengono assaliti, accoltellati, riempiti di botte da altri ragazzini che non sanno spiegare perchè. Può capitare a chiunque. Decide il caso. Ovunque, non c’è centro e non c’è periferia, non c’è salotto buono o movida che scoraggi. Periferie grandi quanto intere province, abbandonate da tutti e su tutto. “Abbiamo bisogno proprio di tutto: scuole aperte di pomeriggio, parrocchie accoglienti, corsi di educazione civica” per gli adulti, strutture sportive. Una riflessione sulla effettività della pena; maggior rigore; sicurezza urbana. La sanzione – ha aggiunto – come possibilità di recupero e rieducazione. Una qualche speranza di sviluppo economico e di lavoro per questi ragazzi. La speranza che esista un domani. Una nuova consapevolezza di noi tutti napoletani, classe borghese, intellettuali, classe dirigente. Perchè no, magistratura. Ma dovete aiutarci. Da soli non ce la facciamo. Ci abbiamo provato. Con tutte le forze. Ma non basta. Facciamo autocritica, siamo pronti. Napoli priorità della politica e delle istituzioni, emergenza nazionale. Napoli capitale. Aiutateci. Per favore”.