Alcuni mezzi militari italiani in disuso, diretti in Somalia, e ”probabilmente per il gruppo islamista Al Shabab”, sono stati sequestrati nel porto di Salerno. Sulla vicenda, avvenuta la scorsa estate, sta indagando tuttora la magistratura. L’operazione è stata resa nota dal direttore dell’ufficio interregionale delle dogane per la Campania e la Calabria nel corso di un’audizione in commissione Ecomafie che si trovava in missione a Napoli per ascoltare i vertici della Capitaneria di porto e della Agenzia delle Dogane di Napoli e Salerno, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle inchieste avviate per traffico transfrontaliero di rifiuti. ”Dietro l’apparente invio di rottami destinati al recupero – viene spiegato alla commissione Ecomafie – si potrebbe nascondere un traffico illecito di materiale dual-use”, cioè a duplice uso; come è emerso – secondo quanto riferito – da alcuni indizi sulla funzionalità dei mezzi dismessi dell’esercito italiano e sul fatto che questi reati, catalogati come reati ‘spia’, aprono spesso la pista a scenari ben più ampi. Continua la lettura di L’Africa meta dei traffici di rifiuti, bloccati mezzi militari in disuso nel porto di Salerno
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Rifiuti&Politica/I fratelli Orsi pre-elezioni incontravano tutti, destra e sinistra
“Nel 2005 prima delle elezioni Regionali e Provinciali mio fratello Michele ed io avemmo varie riunioni con gli esponenti del centro-sinistra Lorenzo Diana, Angelo Brancaccio e Andrea Lettieri per pianificare la campagna elettorale”. E’ quanto ha detto al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’imprenditore dei rifiuti Sergio Orsi, condannato per collusione con il clan Bidognetti, durante il processo dov’è imputato l’ex sottosegretario Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione camorristica. Orsi, che è agli arresti domiciliari, ha risposto in sede di controesame alle domande dell’avvocato Stefano Montone, difensore dell’ex coordinatore regionale di Forza Italia. La circostanza riferita dal teste conferma quanto effettivamente accaduto nel 2005, anno in cui Orsi creo’ la Gmc, societa’ che svolgeva servizi per conto dei Comuni, proprio con Brancaccio e Lettieri, allora sindaci di Orta di Atella e Gricignano; la societa’ e’ poi finita nel mirino della Dda e proprio qualche mese fa i due amministratori, ancora in carica, sono stati arrestati. Continua la lettura di Rifiuti&Politica/I fratelli Orsi pre-elezioni incontravano tutti, destra e sinistra
Il silenzio dello Stato nella Terra dei Veleni
È tempo di reagire In quella che una volta era Terra di Lavoro l’emergenza ambientale ormai è una costante quotidiana, da circa 40 anni i crimini contro la natura e l’ambiente sono in crescita fattoriale, sia per una legislazione compiacente e deficitaria, sia per un iper lassismo della popolazione. Ultima in ordine di tempo la triste vicenda dell’area dell’ex Pozzi Ginori tra Sparanise e Calvi Risorta, probabilmente la discarica sotterranea più grande d’Europa con un’estensione di circa 2,5 ettari e un volume di 2 milioni di metri cubi di rifiuti, una vera miniera di veleni: fusti deteriorati contenenti solventi, vernici e tracce di idrocarburi, plastica lavorata dalle industrie, buste con Pvc. Il terreno presenta diverse colorazioni, in particolare rosse, azzurre e grigio, un arcobaleno tossico. A questo punto c’è da chiedersi le Istituzioni, chi doveva controllare che ciò non avvenisse, dove erano. L’Agro Caleno come Casal di Principe o Parete, come Giugliano, Acerra o Villaricca rifiuti di ogni genere venivano (?) tombati sotto gli occhi di tutti e alla luce del sole. Alla fine degli anni ’80 imprenditori senza scrupoli, holding criminal-mafiose e politica corrotta hanno trattato con pezzi deviati dello Stato che il casertano e il napoletano diventassero una discarica a cielo aperto. Continua la lettura di Il silenzio dello Stato nella Terra dei Veleni
Estorceva il pizzo ai pusher, in cella il bidognettiano Gaetano Cerci
Chiedevano il pizzo “classico” ai commercianti ma vista la crisi del clan dei casalesi, ridotto ai minimi termini da arresti e pentimenti, non disdegnavano di farsi pagare dai pusher e dai raccoglitori di pigne. Ciò da quanto emerge dall’ultima indagine della Dda di Napoli sul clan della mafia casertana che oggi ha portato in cella, su ordine del gip Pietro Carola, nove persone. A finire in manette anche i capi del gruppo, Dionigi Pacifico, 53 anni, imparentato con la famiglia camorristica De Falco, e soprattutto il pruripregiudicato Gaetano Cerci, 50 anni, che alcuni anni fa, quando il clan ancora dettava legge, era il punto di riferimento nel lucroso settore dello smaltimento illecito dei rifiuti, una sorta di “vicerè” legatissimo da vincolo di parentela al superboss Francesco Bidognetti, alias Cicciotto e’ mezzanotte. Negli anni ’90 Cerci fu coinvolto in un’indagine sulla loggia massonica P2, poi con il crollo dell’impero casalese è divenuto negli ultimi anni il punto riferimento di un gruppo di estorsori che chiedeva il pizzo a tutti pur di raggranellare qualcosa. Continua la lettura di Estorceva il pizzo ai pusher, in cella il bidognettiano Gaetano Cerci
I rifiuti campani nelle discariche pugliesi. Il traffico transfrontaliero non si arresta
Nel distretto di Bari “abbiamo trovato e continuiamo a trovare rifiuti tombati provenienti dalla Campania”. Lo ha detto il pm barese Renato Nitti, commentando i dati del rapporto Ecomafia 2015 di Legambiente presentato questa mattina a Bari. Nitti ha sottolineato, pero’, che sono “pochissimi i casi accertati di infiltrazioni di organizzazioni mafiose negli illeciti ambientali scoperti sul nostro territorio”. Una delle piu’ importanti indagini del 2014 riguarda proprio un traffico organizzato di rifiuti dalla Campania in Puglia, l’operazione ‘black land’, con migliaia di tonnellate di rifiuti speciali non trattati, provenienti da impianti di compostaggio e di stoccaggio e smaltiti illecitamente nel Foggiano. Continui gli accertamenti che hanno consentito di scoprire rifiuti pericolosi e non, tombati in diverse localita’: in una ex cava sita a Grottelline in agro di Spinazzola (Ba), nel Torrente Picone, in agro di Sannicandro di Bari, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, e in localita’ Santa Fara nel Comune di Bari, dove e’ stato trovato anche amianto frantumato. Continua la lettura di I rifiuti campani nelle discariche pugliesi. Il traffico transfrontaliero non si arresta