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Morto il poliziotto Roberto Mancini, eroe-vittima dell’Italia dei veleni

Sono triste veramente questa mattina, forse come quando sono venuti a mancare i miei cari. Non l’ho mai conosciuto di persona, ahimè, peccato! È morto Roberto Mancini, il sostituto commissario della Polizia di Stato e collaboratore della Commissione di inchiesta, che si era ammalato per svolgere le indagini sul traffico dei rifiuti nella Terra di Gomorra. Ne ha fatto una ragione di vita, ha servito per 34 anni quello Stato che poi lo ha abbandonato, quando si è ammalato di linfoma di Hodgkin (cancro del sangue per esposizione a sorgenti tossiche e radioattive – nda), alla sua famiglia ed ai suoi affetti più cari. Lascia moglie e una ragazza, e una mamma disperata che lo scorso 10 aprile protestava pacificamente in Piazza Montecitorio chiedendo il giusto riconoscimento per la condizioni di salute del figlio ricoverato da mesi e mesi nell’ospedale di Perugia. Quella di Roberto Mancini è stata una vita di passione e dedizione per il proprio lavoro. Una persona che non si è mai piegata ai poteri forti, sempre in prima linea alla ricerca della verità. Tante le inchieste portate avanti dai magistrati grazie alle indagini condotte dal sostituto commissario e dalla sua “squadra”. Tanti i silenzi e le coperture di una parte delle istituzioni. Continua la lettura di Morto il poliziotto Roberto Mancini, eroe-vittima dell’Italia dei veleni

Da eredità tossica a eredità scientifica, i cattadini campani cavie del “sistema”

Da Terra di Lavoro e Campania Felix a Terra dei Fuochi. “La Campania potrebbe essere un perfetto studio di campo per un programma di ricerca biomonitoraggio”, spiega a Nature (prestigiosa rivista scientifica americana – nda) Gennaro Ciliberto, direttore scientifico del Instituto dei Tumori “Pascale” di Napoli. Ai cittadini campani un triste destino, cavie del “sistema”. Veleni interrati, traffici illeciti, poteri forti e criminalità organizzata al servizio dell’industria, politica collusa e corrotta. Tumori e patologie cancerose in aumento fattoriale, un popolo, quello campano, inerme, vittima del silenzio di Stato: l’articolo di Nature è categorico, nulla di nuovo sotto questo cielo direbbe qualche rivoluzionario del passato, eppure fino a due anni fa la stampa italiana e i funzionari statali addetti hanno taciuto, per quiesto vivere, per ritorsione, per incompetenza e soprattutto per corruzione e collusione. Bonifiche è il termine che è sulla bocca di tutti, il vero “affare” di tutta la faccenda Terra dei Fuochi. Forse sarà la stessa criminalità organizzata a gestire il fiume di danaro pubblico in arrivo e previsto. Dallo Stato centrale solo proclami e qualche timida presa di posizione, passarelle mediatiche che gettano solo fango su una popolazione vittima e stanca di lottare contro i mulini a vento. Screening di massa, analisi a tappeto, il fantomatico registro dei tumori, tutto ciò, al momento, solo una chimera, promesse da marinaio. Sarà lo stile di vita, il fumo e le malattie del benessere a provocare un innalzamento delle patologie tumorali, nessuno lo mette in dubbio. La Terra dei fuochi come Salonicco, un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea combinerà analisi periodiche degli inquinanti atmosferici con analisi di urine e del sangue di un gruppo di persone per determinare quantitativamente come i loro profili di espressione genica, proteine ​​e metaboliti cambiano come risultato di inquinanti entrare i loro corpi.

L’Italia dei veleni. Scoperti traffici illeciti di rifiuti Campania-Puglia

Per chi vive nella cosidetta Terra dei Fuochi è un film già visto. I protagonisti sono sempre loro, spietati imprenditori del settore dei rifiuti con la complicità di autotrasportatori al soldo delle fazioni criminali. Quella di ieri mattina è stata un’operazione interforze che ha coinvolto più di 100 uomini del Nucleo Operativo Ecologico di Bari del Comando Carabinieri Tutela per l’Ambiente, del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia e della Direzione Investigativa Antimafia di Bari, che conclude importante ed articolata operazione di Polizia Giudiziaria denominata “BLACK LAND” che, ha interessato le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Avellino, Caserta, Salerno, Benevento, Potenza e Campobasso. Nel corso dell’operazione è stata eseguita ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa a carico di quattordici persone ritenute responsabili, tra gli altri, del reato ex art. 260 D. Lvo 152/2006 (attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti) e il sequestro preventivo di aziende, aree ed uffici coinvolti nell’attività illecita e numerosi veicoli anche pesanti di proprietà delle ditte coinvolte per un valore totale di 25 milioni di euro. L’attività, iniziata nel marzo 2013, nasce grazie a criticità emerse incrociando sofisticati data base ambientali che monitorano il territorio in relazione alle ditte che operano nel settore della gestione dei rifiuti. Continua la lettura di L’Italia dei veleni. Scoperti traffici illeciti di rifiuti Campania-Puglia

Terra dei fuochi, continuano i roghi nella Terra di nessuno

Zona Asse Mediano – Località Popone a Casaluce. Io c’ero. Non è forse l’ultimo rogo della giornata che vedo, che ne respiro l’aria acre e zeppa di diossina. E’ di pochi minuti fa la notizia di un rogo doloso sotto il cavalcavia dell’Asse Mediano che collega la Nola-Villa Literno con la zona a Nord di Napoli. A bruciare, come sempre, rifiuti di ogni specie, dai copertoni al materiale tessile e calzaturiero per finire alle lastre di eternit (amianto). Sul posto sono intervenute le Forze dell’Ordine (carabinieri di Aversa) e i Vigili del Fuoco. Non è la prima volta che queste zone sono interessate da incendi, le periferie dell’Agro aversano ormai da anni sono adibite a discariche abusive a cielo aperto. È notizia di ieri, a controllo delle aree a rischio rogo e sversamenti illegali, l’impiego “sul campo” nella cosidetta Terra dei Fuochi di un contingente di 100 militari nell’Operazione Strade Sicure. Nell’Agro Aversano, oltre le foto di rito e scena per i quotidiani, nemmeno l’ombra. Speriamo che quest’ultimo rogo sia davvero la fine di un martirio, in una terra sempre più di nessuno!

Terra dei Fuochi, a Castel Volturno un cimitero di bufale

Ventiquattro carcasse di bufale adulte e una di un vitellino. Questo il macabro scenario apparso agli agenti del Corpo forestale dello Stato, all’interno di un allevamento a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Gli animali sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e si ipotizza siano stati lasciati morire in seguito a prolungata denutrizione e totale abbandono. Per questo motivo gli uomini della Forestale hanno denunciato un 64enne alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per l’ipotesi di maltrattamento di animali, fino a provocarne la morte, illecito smaltimento di carcasse e violazione degli obblighi inerenti la custodia giudiziaria degli animali.  Il precedente  Il ritrovamento del cimitero è avvenuto a seguito di una segnalazione arrivata agli uffici del comando provinciale di Caserta, mentre sul posto è intervenuto il personale dei comandi forestali di Castel Volturno, Caserta e Vairano Patenora, insieme a quello del servizio veterinario della Asl di San Marcellino, nel casertano.

Cimitero bufale Castel Volturno
Cimitero delle bufale a Castel Volturno

Il personale della Forestale si è, quindi, recato in località Pagliuca nel comune di Castel Volturno trovando, all’interno di un’azienda, le carcasse di bufale in avanzato stato di decomposizione, dall’odore sgradevole e nauseabondo, abbandonate su un terreno nudo e prive di qualsiasi forma di copertura o di protezione. Continua la lettura di Terra dei Fuochi, a Castel Volturno un cimitero di bufale