Quando si tratta di monnezza dietro c’è sempre un sistema. Sono decenni che i magistrati delle Procure campane ci lavorano. Basta individuare la testa. Le teste. I cerberi nell’affaire rifiuti sono sempre più di uno. Sì, perchè a volte i protagonisti in campo ambientale sono tanti. Servono tante teste. Quelle di legno soprattutto tra i politici, tra gli imprenditori, tra i faccendieri. Se c’è un corrotto c’è anche sempre un corruttore. Se c’è l’appalto dei rifiuti in mezzo la maglia si allarga: il filo d’Arianna è lungo, lunghissimo in alcuni casi. Qualcuno aveva tentanto agli inizi degli anni ’90 di raccontare tutto ai pubblici ministeri che indagavano sugli affari del clan Puccinelli-Perrella del Rione Traiano. “Dottò a monnezza è oro”. I Re Mida nel frattempo sono diventati tanti. A spese dei cittadini che, molte volte incoscienti, subiscono le angherie di chi ha fiutato l’affare e che alle loro spalle procede, contratta, cambia riferimenti, illude chi si ferma a parlare. Continua la lettura di L’ombra della mafia casalese negli appalti dei rifiuti
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Nell’Agro aversano la camorra è viva ed è in mezzo a noi
La camorra nell’Agro aversano c’è e mostra i muscoli. Qualche prima cittadino che a breve dovrà rispondere in Tribunale di turbativa d’asta e corruzione nel mese di agosto dell’anno scorso si era offeso perchè si era parlato di Gomorra. Forse pensava di fare il sindaco di un’amena cittadina della provincia di Helsinki. Aversa invece si conferma essere terra di mafia. Quella casalese. Ora come ieri. Come da 50 anni a questa parte. A finire sotto il piombo mafioso è finito ‘o minorenne. Si chiamava Nicola Picone ed era stato arrestato in passato per estorsione vicino ai casalesi la vittima dell’omicidio avvenuto lo scorso 19 ottobre alla periferia di Aversa. Era un affiliato al clan Schiavone. Fu arrestato in un blitz nel 2010 insieme ad esponenti della fazione riconducibile al capo induscusso Francesco Schiavone alias Sandokan. Le indagini sono in corso. Gli atti in questi giorni sono stati trasmessi da Napoli Nord per competenza alla Procura di Napoli. Sarà il pool dell’area casalese della Direzione Distrettuale Antimafia a fare luce sulla vicenda. Continua la lettura di Nell’Agro aversano la camorra è viva ed è in mezzo a noi
L’area griglia dell’imprenditoria del Male
Il rampollo della famiglia Schiavone, il primogenito Nicola inizia a mietere le prime “vittime”. Da qualche mese ha iniziato a collaborare con la Giustizia. Interrogatori su interrogatori. Un fiume in piena. Al momento centinaia di pagine di verbali con dichiarazioni etero e auto accusatorie la cui fondatezza è al vaglio degli inquirenti. Alla Procura distrettuale Antimafia di Napoli è un pool intero di magistrati a lavorarci. Decine i filoni d’inchiesta che potrebbero aprire profondi squarci tra le sacche di resistenza di coloro che ancora hanno fiducia e come riferimento lo spietato clan dei casalesi. Omicidi, traffici illeciti, estorsioni. Pane quotidiano per colui che ha retto le sorti dell’esercito del male made in Casal di Principe per qualche lustro. Nicola Schiavone aveva un nome e una stirpe da difendere. Gli “agganci” con alcuni politici che hanno fatto parte dell’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere e il legame, stretto, con diversi imprenditori disposti a pagare tangenti al clan pur di aggiudicarsi gli appalti banditi dal Comune sammaritano. Continua la lettura di L’area griglia dell’imprenditoria del Male
Trentola nelle mani del clan Zagaria, sequestrato il patrimonio dei Balivo
Nell’Agro aversano è in corso una battaglia senza pari. Da un lato lo Stato, dall’altro le forze del Male. Anche se con non poche difficoltà, gli organi deputati al controllo e alla sicurezza in una terra malata e stanca di subire le angherie di un esercito organizzatissimo e spudorato, stanno lentamente portando a casa risultati eccellenti. Le mafie oggi hanno cambiato camaleonticamnete il loro volto. A dimostrarlo sono le parole dello stesso Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho: “la camorra non si occupa più, come avveniva prima, del settore dei rifiuti. Penso al clan dei casalesi, per cui i rifiuti erano come l’oro. Dopo il contrasto giudiziario e investigativo degli anni scorsi la situazione è cambiata. Continua la lettura di Trentola nelle mani del clan Zagaria, sequestrato il patrimonio dei Balivo
A Gomorra anche le ambulanze nelle mani della camorra
Nella terra del famigerato clan dei casalesi anche i morti e i feriti sono fonte di guadagno. E il giro di affari è milionario, si fanno soldi a palate. Nell’Agro aversano pompe funebri e servizio di autoambulanze è per la gran parte nelle loro mani. Non solo appalti per le forniture e lavori. Mensa e servizi fino a qualche anno fa erano un’esclusiva casalese, un pozzo senza fondo che alimentava le casse del clan ed era anche sistema per “gestire il consenso”. La sanità era ed è una ‘preda’ particolarmente amata dalla criminalità organizzata, che la utilizza non solo cercando di controllare gli appalti ma anche “interferendo nelle liste d’attesa”. A mettere in guardia è il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. Continua la lettura di A Gomorra anche le ambulanze nelle mani della camorra