Tutti gli articoli di Nicola Baldieri

Petrolio&Camorra: “Chi ha più forza quello spara”… lo strapotere criminal-mafioso dei Cosentinos

Negli ambienti giudiziari partenopei ormai si conosce un’unica certezza: l’ex onorevole del defunto Pdl Nicola Cosentino, alias Nick o’merican, era il referente politico nazionale di vertice dell’associazione camorristica del clan dei casalesi. Lo scrive il Gip del Tribunale di Napoli Isabella Iaselli nella sua ordinanza di arresto che vede indagati tre fratelli Cosentino, Giovanni (il più grande), Nicola e Antonio, imprenditori del petrolio, per estorsione e concorrenza sleale. A finire nelle maglie della giustizia, oltre i Cosentino, un funzionario regionale, due tecnici del Comune di Casal di Principe, un imprenditore edile, due tecnici della Q8, e i due fratelli del superboss Michele Zagaria, Antonio e Pasquale.

Nick o'merican, politico di riferimento del clan dei casalesi
Nick o’merican, politico di riferimento del clan dei casalesi

Il principale teste d’accusa è l’imprenditore del settore petrolifero di Villa di Briano, Luigi Gallo. L’imprenditore voleva ingenuamente “invadere” il campo nemico chiedendo alle autorità competenti l’autorizzazione per l’apertura di un impianto di distribuzione di carburanti sulla superstrada Nola-Villa Literno. Continua la lettura di Petrolio&Camorra: “Chi ha più forza quello spara”… lo strapotere criminal-mafioso dei Cosentinos

«Siamo del clan dei casalesi», seviziano un imprenditore con taglierino. Fermati tre usurai a Modena

I carabinieri di Caserta hanno sottoposto a fermo nella provincia di Modena tre persone che, spacciandosi per affiliati al clan dei casalesi, nell’agosto del 2013 si sono presentati incappucciati a casa di un imprenditore modenese in difficoltà a cui avevano prestato 25mila euro e, per costringerlo a saldare il debito, concesso con tassi usurai del 30 percento al mese, lo hanno sequestrato e seviziato tagliuzzandogli la schiena con un taglierino.  I tre fermati – due dei quali del Sud (uno è nato a Foggia e l’altro a Crotone) – sono tutti residenti nel mantovano.

Carabinieri CasertaL’imprenditore era riuscito a pagare solo tre rate (7500 euro) e altre somme di denaro – tra l’ottobre del 2013 e il marzo di quest’anno – in parte in contanti (per 4 mila euro) e in parte con ricariche Sisal Post Pay (in varie tranche per poco meno di 3 mila euro). Continua la lettura di «Siamo del clan dei casalesi», seviziano un imprenditore con taglierino. Fermati tre usurai a Modena

Nicola Cosentino e i rapporti con il clan dei casalesi

Sulla necessità di misure cautelari per l’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, la Suprema Corte di Cassazione ritiene «necessaria una rivalutazione critica circa la valorizzazione dell’elemento della cessazione della titolarità di cariche pubbliche da parte del Cosentino contenuta nella motivazione del provvedimento», di scarcerazione del 21 giugno e dell’11 ottobre 2013. Cosentino, tornato in libertà l’otto novembre del 2013, ha partecipato alla convention di Forza Campania, la costola dissidente del partito di Silvio Berlusconi. Ha sempre precisato, però, di non fare più politica. Ma i consiglieri di piazza Cavour a Roma – nella sentenza 14773 della Seconda sezione penale, depositata oggi e relativa all’udienza del 17 gennaio – precisano che la «verifica del ‘periculum’ di recidiva specifica avrebbe reso indispensabile una prognosi che tenesse conto congiuntamente degli elementi prospettati dal pubblico ministero»,

Nicola Cosentino in Tribunale
Nicola Cosentino in Tribunale

«riferibili anche all’arco temporale 2010-2012 oltre che all’attualità». Secondo la Cassazione, devono essere meglio scandagliati gli elementi sul «consolidamento» e sulla «continuità dei rapporti dell’ex parlamentare con ambienti criminali», Continua la lettura di Nicola Cosentino e i rapporti con il clan dei casalesi

Militari per “Bonifiche Camorra Free” e ad Acerra si coltivano le patate tra i veleni

La patata è per definizione chiamata il fiore di maggio. La piana del Pantano acerrano a cavallo tra le province di Napoli e Caserta è il regno della patata. Ettari su ettari di terreno argilloso coltivati a tuberi, compresi quelli che costeggiano il termovalorizzatore e la famigerata Montefibre. La valle suessolana, tra Calabricito e la Lenza Schiavone, è la terra di sversamenti illeciti. Lì i fratelli Giovanni e Cuono Pellini hanno salde le loro radici. In quella zona maledetta, un tempo cuore della Campania felix, alcuni imprenditori del settore ambientale hanno sversato tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici e nocivi. Diossine, policlorobifenili, furani, morchie industriali, fanghi di depurazione: le campagne di Acerra sono imbottite di veleni e sostanze tossiche; imprenditoria criminale, politica asservita e forze dell’ordine colluse hanno provocato un disastro ambientale irreversibile. È degli ultimi giorni la scoperta da parte del nucleo di guardie ambientali acerrane di un terreno di due ettari e mezzo zeppo di rifiuti coltivato a patate.

Termovalorizzatore di Acerra
Campi coltivati nei pressi del termovalorizzatore di Acerra

La segnalazione è giunta agli ambientalisti volontari, vere sentinelle del territorio, da parte di un contadino nella scorsa settimana. Stamattina sono iniziati gli scavi: inerti, scarti ospedalieri, siringhe, plastica bruciata, i tecnici dell’Arpac hanno campionato il terreno in località Lenza Schiavone, all’incirca grande tre campi di calcio. Continua la lettura di Militari per “Bonifiche Camorra Free” e ad Acerra si coltivano le patate tra i veleni

La Cassazione conferma sei ergastoli al killer Giuseppe Setola

La Cassazione ha confermato sei ergastoli al boss stragista del clan dei casalesi. Giuseppe Setola è ancora sotto processo per altri tre agguati in cui furono uccise quattro persone: si tratta di quello al titolare di una scuola guida, Domenico Noviello, trucidato da decine di colpi il 16 maggio del 2008 in località Baia Verde di Castel Volturno (Caserta);

SETOLA Giuseppe
Il killer Giuseppe Setola

l’11 luglio, nel Lido “La Fiorente” di Varcaturo, venne ammazzato Raffaele Granata, 70 anni, gestore dello stabilimento balneare e padre del sindaco di Calvizzano (anche lui reticente alle richieste di pizzo); il 12 settembre, a San Marcellino, furono invece uccisi Antonio Ciardullo (titolare di una ditta di trasporti) Continua la lettura di La Cassazione conferma sei ergastoli al killer Giuseppe Setola