Tutti gli articoli di Nicola Baldieri

La camorra e il business della canzone neomelodica

Concerti di cantanti neomelodici e spettacoli di cabaret anche con artisti che hanno partecipato alla fortunata trasmissione televisiva ‘Made in Sud’. A organizzarli, la Music Live di Torre del Greco (Napoli), agenzia di spettacoli sequestrata nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata, che stamattina hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Napoli a carico di tre persone, di cui due ritenute responsabili di reimpiego di denaro di illecita provenienza, Clemente e Carlo Menzione. Agli eventi, la cui direzione artistica è stata affidata alla Music Live, la maggior parte dei quali tenuti nell’area vesuviana della provincia di Napoli, hanno partecipato cantanti di caratura nazionale come Gigi Finizio e cantanti neomelodici, molto noti a livello locale, come Natale Galletta e cabarettisti come Arteteca, Enzo Fischetti e Ciro Biondino. La Music Live ha organizzato in passato anche spettacoli all’interno di istituti penitenziari di Napoli e provincia. Tutti gli artisti ovviamente sono completamente estranei ai fatti. In un comunicato stampa ufficiale, la Tunnel Produzioni S.r.l., titolare in esclusiva dei diritti di “Made in Sud”, smentisce categoricamente ogni coinvolgimento con la “MusicLive” di Clemente e Carlo Menzione.

Morto il poliziotto Roberto Mancini, eroe-vittima dell’Italia dei veleni

Sono triste veramente questa mattina, forse come quando sono venuti a mancare i miei cari. Non l’ho mai conosciuto di persona, ahimè, peccato! È morto Roberto Mancini, il sostituto commissario della Polizia di Stato e collaboratore della Commissione di inchiesta, che si era ammalato per svolgere le indagini sul traffico dei rifiuti nella Terra di Gomorra. Ne ha fatto una ragione di vita, ha servito per 34 anni quello Stato che poi lo ha abbandonato, quando si è ammalato di linfoma di Hodgkin (cancro del sangue per esposizione a sorgenti tossiche e radioattive – nda), alla sua famiglia ed ai suoi affetti più cari. Lascia moglie e una ragazza, e una mamma disperata che lo scorso 10 aprile protestava pacificamente in Piazza Montecitorio chiedendo il giusto riconoscimento per la condizioni di salute del figlio ricoverato da mesi e mesi nell’ospedale di Perugia. Quella di Roberto Mancini è stata una vita di passione e dedizione per il proprio lavoro. Una persona che non si è mai piegata ai poteri forti, sempre in prima linea alla ricerca della verità. Tante le inchieste portate avanti dai magistrati grazie alle indagini condotte dal sostituto commissario e dalla sua “squadra”. Tanti i silenzi e le coperture di una parte delle istituzioni. Continua la lettura di Morto il poliziotto Roberto Mancini, eroe-vittima dell’Italia dei veleni

Operazione Gico-Carabinieri, in manette sei esponenti del clan dei casalesi

Sono 6 le persone arrestate questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Caserta e dai militari del Gico della Guardia di Finanza di Firenze nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dda di Napoli. Gli indagati sono gravemente indiziati a vario titolo dei reati di trasferimento fittizio di titolarità di denaro o altro bene ed estorsione, con contestuale esecuzione di decreto di sequestro preventivo di quote societarie e beni immobili, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. L’indagine, svolta dall’ottobre 2011 al novembre del 2013, ha consentito di ricostruire una condotta estorsiva attuata da un imprenditore del frusinate, il quale, avvalendosi della forza intimidatrice di alcuni personaggi affiliati al clan dei Casalesi, fazione Bidognetti, poneva in essere una serie di azioni tese a recuperare ingenti debiti non onorati da parte di alcune società, originarie dell’Agro Aversano e attive in territorio laziale, che gli avevano subappaltato considerevoli lavori di natura edile, tutti realizzati nel medesimo ambito territoriale. Nel corso delle indagini è stata inoltre accertata l’introduzione, sul territorio dello Stato, di un ingente numero di banconote false statunitensi pari a circa 5mila dollari, che poi venivano spacciate attraverso la mediazione di un istituto di credito sito in Caserta, risultato estraneo ai fatti. Continua la lettura di Operazione Gico-Carabinieri, in manette sei esponenti del clan dei casalesi

La Campania come la Bosnia, Cosentino scaricato da Berlusconi

La candidatura a tutti i costi, lo scranno e le guarentigie parlamentari restavano l’unica cosa che poteva salvare il culo al potente Nicola Cosentino. Il casalese ed alcuni politici a lui più vicini hanno tentato in tutti i modi di farsi ricevere da tra la fine di gennaio e l’inizio di aprile. «Non vorrei che la Bosnia che si verifica in Campania possa essere il preludio ad una Bosnia più allargata in altri territori»: così, riferendosi ai problemi interni a Forza Italia, Nicola Cosentino parlava al telefono il 28 gennaio con Daniela Santanchè. Dopo aver ribadito che «non c’è nessuna scissione», «non c’è nessun nuovo partito», e in una manifestazione da lui organizzata «c’erano tremila bandiere di Forza Italia», l’ex parlamentare si lamenta di essere boicottato e avverte: «Se vanno a dire che Cosentino non c’ha manco più il voto della moglie, che è finito, la gente qua si ribella! Si ribella alle nuove scelte che ha fatto lui, non vuole starci più. Anzi, invece di ringraziarmi che comunque io mi adopero per mantenere tutto dentro, mi si attacca pure con operazioni di piccolo sabotaggio… Questa gente è nata insieme a me, non mi lascerà mai». Daniela Santanchè in difesa dell’amico casalese: «Bisogna parlare con lui, farlo ragionare, dirgli le cose. Parlare con Berlusconi!». Ma è proprio questo che Cosentino non riesce a ottenere: «Non me lo passano! Non me lo passano!». E si chiede: «Perchè fa così? Perchè?». Cosentino è amareggiato («Io mi sento figlio di Berlusconi»), ma non è rassegnato a starsene con le mani in mano e si sfoga. «E tu (riferendosi all’ex premier, ndr) mi tratti ancora così! Insomma allora ci rimango male. Insomma, una soluzione lui la deve immaginare, perchè se no qua va tutto a picco. Dato che la Campania – una volta era la Sicilia, che dava un pò gli indicatori, ma adesso è diventata la Campania – non vorrei che la Bosnia che si verifica in Campania poi possa essere il preludio ad una Bosnia allargata ad altri territori». «Vieni a Roma domani, che alle tre andiamo dal presidente io e te». Così il 28 marzo 2013 diceva a Nicola Cosentino il senatore Denis Verdini, braccio destro di Silvio Berlusconi. Sembrerebbe dunque che gli ostacoli di cui l’ex sottosegretario all’Economia si era lamentato in varie telefonate precedenti siano stati superati. Continua la lettura di La Campania come la Bosnia, Cosentino scaricato da Berlusconi

Da eredità tossica a eredità scientifica, i cattadini campani cavie del “sistema”

Da Terra di Lavoro e Campania Felix a Terra dei Fuochi. “La Campania potrebbe essere un perfetto studio di campo per un programma di ricerca biomonitoraggio”, spiega a Nature (prestigiosa rivista scientifica americana – nda) Gennaro Ciliberto, direttore scientifico del Instituto dei Tumori “Pascale” di Napoli. Ai cittadini campani un triste destino, cavie del “sistema”. Veleni interrati, traffici illeciti, poteri forti e criminalità organizzata al servizio dell’industria, politica collusa e corrotta. Tumori e patologie cancerose in aumento fattoriale, un popolo, quello campano, inerme, vittima del silenzio di Stato: l’articolo di Nature è categorico, nulla di nuovo sotto questo cielo direbbe qualche rivoluzionario del passato, eppure fino a due anni fa la stampa italiana e i funzionari statali addetti hanno taciuto, per quiesto vivere, per ritorsione, per incompetenza e soprattutto per corruzione e collusione. Bonifiche è il termine che è sulla bocca di tutti, il vero “affare” di tutta la faccenda Terra dei Fuochi. Forse sarà la stessa criminalità organizzata a gestire il fiume di danaro pubblico in arrivo e previsto. Dallo Stato centrale solo proclami e qualche timida presa di posizione, passarelle mediatiche che gettano solo fango su una popolazione vittima e stanca di lottare contro i mulini a vento. Screening di massa, analisi a tappeto, il fantomatico registro dei tumori, tutto ciò, al momento, solo una chimera, promesse da marinaio. Sarà lo stile di vita, il fumo e le malattie del benessere a provocare un innalzamento delle patologie tumorali, nessuno lo mette in dubbio. La Terra dei fuochi come Salonicco, un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea combinerà analisi periodiche degli inquinanti atmosferici con analisi di urine e del sangue di un gruppo di persone per determinare quantitativamente come i loro profili di espressione genica, proteine ​​e metaboliti cambiano come risultato di inquinanti entrare i loro corpi.